Giornata Internazionale Diritti Infanzia, incontro costruttivo in Molise

 

 

 

Sono intervenute autorità, rappresentanti delle istituzioni, esperti in materia e addetti ai lavori. Ma i veri protagonisti della Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, così come celebrata ieri in Molise, sono stati loro: bambini e minori stranieri non accompagnati.
In una gremita sala del Parlamentino di via XXIV Maggio a Campobasso, si è svolto l’incontro dibattito indetto dalla Garante della Regione Molise dei Diritti della Persona, Leontina Lanciano, che ha organizzato il pomeriggio secondo una formula snella, che ha abbinato la qualità delle relazioni e delle esperienze portate al tavolo della discussione, con la necessità, quanto mai opportuna, di raccontare le storie di chi è arrivato in Molise senza genitori e altre persone di riferimento.
 

Il dibattito si è svolto dentro e fuori i meccanismi della legge 47/17, quella che reca disposizioni in materia di protezione dei minori stranieri non accompagnati e che introduce, all’articolo 11, l’importante figura dei tutori volontari, occupandosi anche dei compiti dei centri di accoglienza per  bambini e ragazzi.

 

Diversi e particolari i contributi degli esperti. Dopo i saluti del Presidente della Regione Donato Toma, che si è soffermato sulla necessità di sostenere e amare tutti i bambini, senza distinzione di provenienza, e quelli dell’avvocato Nicola Lucarelli, da 14 anni Consigliere dell’Ordine degli Avvocati del Molise (l’incontro è stato un’occasione formativa per gli avvocati), è intervenuta la dottoressa Leontina Lanciano.

 

La Garante ha spiegato le funzioni svolte dal suo ufficio, non soltanto con riferimento ai Minori, ma anche a tutela delle categorie più deboli della nostra società. E ha di fatto lanciato i contributi degli esperti in materia, che sono stati introdotti dal giornalista Maurizio Cavaliere, moderatore del confronto. Di particolare presa sul pubblico la relazione del Procuratore Capo della Procura della Repubblica del Tribunale per i Minorenni di Campobasso, Claudio Di Ruzza, il quale ha partecipato e contribuito alla stesura della Legge 47/17. Di Ruzza ha sottolineato la delicatezza del lavoro dei tutori volontari, auspicando un miglioramento netto nel percorso di integrazione dei minori, affinché gli stessi siano effettivamente pronti al salto nella società al compimento del diciottesimo anno di età. Non dovrà essere un salto nel vuoto e la situazione dovrà essere costantemente monitorata, perché non tutto procede per il meglio nell’accompagnamento dei minori. Occorre insomma un reale supporto delle istituzioni, una presenza attiva. E “la creazione di una banca dati per tracciare informazioni utili a monitorare il percorso di accoglienza e utile soprattutto contro la criminalità organizzata e a favore della lotta a reati particolarmente gravi, come la tratta di esseri umani o dei loro organi”. Chiaro il riferimento ai tutt’altro rari allontanamenti dei minori dai centri di accoglienza, con tutte le complesse conseguenze del caso.

 

Di Ruzza ha inoltre reso noto che: “Il Molise è capofila di un importante progetto internazionale per promuovere un nuovo modo di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Questo potrò avvenire attraverso la sensibilizzazione sul territorio, la raccolta delle manifestazioni di volontà, la formazione di quanti sono disposti a guidare i minori e la stesura di elenchi di potenziali affidatari”. Insomma, prima di tutto: promuovere l’affidamento familiare rispetto al ricovero nelle strutture, così da garantire una effettiva integrazione.

 

Gli ha fatto eco il professor Michele Della Morte, Direttore del Dipartimento Giuridico e ordinario di Diritto Costituzionale all’Università del Molise. Anche Della Morte ha contribuito al testo di legge che intende proteggere i minori stranieri non accompagnati. Il Professore Unimol ha parlato anche di cifre, in particolare della diminuzione da un anno all’altro dei minori sul territorio regionale: siamo attualmente vicine alle 100 unità. Anche dalle sue parole sono affiorate senza possibilità di fraintendimenti tutte le criticità di una situazione che è ancora lontana dall’affermazione di un’effettiva integrazione dei minori, che potrà esserci quando saranno effettivamente le famiglie ad accompagnare la crescita di bambini e ragazzi stranieri che non hanno nessuno.  Senza dimenticare che l’emarginazione e l’esclusione sono in contrasto con gli ideali della Costituzione italiana. “E il Decreto immigrazione – ha concluso – non potrà non tenerne conto, viceversa sarà incostituzionale”.

 

Nel frattempo ci sono i centri Sprar che lavorano alacremente in regione. Rosa Marcogliese gestisce con la cooperativa Koiné tre di questi centri per minori stranieri non accompagnati. Preziosa la sua testimonianza, che ha evidenziato gli aspetti positivi della Legge 47 ma anche le difficoltà in cui operano gli Sprar. Il collegamento nella discussione con i tutori volontari è stato il successivo passo necessario e fisiologico.

 

In Molise sono ancora pochi i cittadini che hanno deciso di abbracciare la nobile causa dell’accompagnamento di un minore straniero. Ieri in sala ce n’erano alcuni. Sono intervenuti per tutti Alberto Aufiero ed Emanuela Galasso che hanno raccontato le rispettive esperienze tra ampie gratificazioni sul piano umano e situazioni ancora da migliorare. I due tutori volontari, che di fatto forniscono un aiuto straordinario e concreto ai minori non accompagnati, sono stati selezionati su base regionale dal Garante tra tutti coloro che sono in possesso dei requisiti e possono presentare domanda. Si sono formati attraverso un corso intensivo organizzato sempre dal Garante. In Molise partirà tra poche settimane il nuovo corso, nella speranza che sempre più molisani capiscano quanto è importante assumersi la responsabilità di un gesto significativo di cittadinanza solidale.

 

La Giornata Internazionale dei minori si è conclusa con le toccanti esperienze raccontate da due ragazzi ospiti dei centri di accoglienza, e seguiti da un tutore volontario. Entrambi si stanno integrando nel tessuto sociale che li vede pienamente immersi in una realtà così diversa da quella del luogo di origine, ma una realtà che loro apprezzano. Tra qualche anno raggiungeranno la maggiore età e sarà allora che potranno realizzare i loro sogni, senza più l’apporto del tutore ma in un contesto che speriamo sia pronto ad accoglierli nel senso pieno del termine.

 

Tanto si è detto e capito ieri pomeriggio. Mancava l’acuto finale, che è arrivato per merito di tre bimbi della ‘Casa di Tom’, centro di accoglienza di Sant’Agapito. I tre piccoli ‘tenori’ hanno cantato l’inno d’Italia e sancito in musica la celebrazione della Giornata Internazionale dei Minori.

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