Covid e detenuti, appello dei Garanti al Senato: sì alle misure per ridurre le presenze in carcere

I Garanti regionali delle persone private della libertà personale hanno scritto ai presidenti dei gruppi parlamentari del Senato in vista dell’esame degli emendamenti per la conversione in legge dell’attuale Decreto Ristori. Lo comunica la Garante dei Diritti della persona del Molise, Leontina Lanciano, che divulga il documento congiunto elaborato dalle autorità di garanzia dei detenuti. Ai senatori, i Garanti territoriali chiedono di adottare “tutte le misure opportune, per poter giungere ad una significativa riduzione del numero delle presenze dei detenuti negli istituti di pena, a partire da quelle già indicate dal Garante nazionale, applicando in modo estensivo e razionale le stesse previsioni previste dal decreto, senza sacrificio della sicurezza sociale, nell'auspicio che le stesse possano andare a beneficio anche dei soggetti più deboli (psichicamente fragili, tossicodipendenti, alcoldipendenti, senza fissa dimora)”. L’augurio, spiegano i firmatari dell’appello, è “che la configurazione di queste misure sia tale da facilitare lo scrutinio da parte dei magistrati di sorveglianza, i cui uffici peraltro sono significativamente in sofferenza, e da parte delle procure. Riteniamo pienamente condivisibile e dunque auspichiamo che possa essere accolta anche la proposta di prevedere una liberazione anticipata speciale e la sospensione dell'emissione dell'ordine di esecuzione delle pene detentive fino al 31 dicembre 2021”. Perché, concludono, “il carcere è una realtà in cui il rischio della diffusione del Covid-19 è molto alto: il fisiologico assembramento di un numero considerevole di persone in uno spazio angusto non permette, infatti, di rispettare le regole minime di distanziamento fisico e di igiene funzionali alla prevenzione del virus. La patologica situazione di sovraffollamento che caratterizza le nostre carceri contribuisce inoltre fatalmente ad accrescere il rischio di diffusione del contagio”.

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